Stampa rilievografica diretta a rotativa

Flessografia

La stampa flessografica può essere considerata una via di mezzo tra l’offset e la tampografia, una sorta di timbraggio a tutto foglio ad alta velocità: è un metodo di stampa diretta.

Il funzionamento, illustrato in maniera semplificata, è il seguente: vi è una vaschetta di inchiostro, da cui attinge un cilindro a fontana che carica l’inchiostro su un altro rullo, ceramico o di acciaio, chiamato cilindro anilox (un po’ come avviene nel rotocalco), con una superficie piena di cellette, che si caricano di inchiostro.

Una lama, chiamata racla, raschia via l’inchiostro di troppo, e preme contro il cilindro di piastra, su cui è caricata la piastra flessibile (da cui il nome), che contiene la grafica, simile ad una lastra di gomma arrotolata su un rullo.

Il materiale stampabile passa quindi tra due rulli, il cilindro di piastra e il cilindro di impressione, che ha l’unico scopo di farlo scorrere e premere il foglio per trasferire il segno.

Si ma, a che serve?

La stampa flexo viene molto usata per produrre adesivi su film plastici
Schema semplificato della stampa flexo

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Packaging e cartotecnica